Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

domenica 16 maggio 2021

IL FAI NEL NOSTRO BORGO


Le Giornate FAI di Primavera sono il primo grande evento nazionale dedicato ad arte e cultura organizzato dopo l’ultimo periodo di lockdown.
Anche quest’anno la grande manifestazione di piazza del FAI, dal 1993 il più importante evento dedicato al patrimonio culturale che celebra arte, storia e natura, torna a coinvolgere gli italiani - dopo i mesi difficili vissuti - nell’entusiasmante scoperta delle bellezze che ci circondano, con prenotazione obbligatoria sul sito www.giornatefai.it fino a esaurimento posti disponibili ed entro la mezzanotte del giorno precedente la visita.
Nel casertano sono sei i luoghi da visitare tra Riardo e Pietramelara. Nel nostro comune: la visita del centro storico e della torre medievale; per effetto della disponibilità di Carmelo, volontario della Pro Loco Pietramelara, poi è stato possibile “fuori programma”, offrire l’opportunità di conoscere il Palazzo Ducale Caracciolo e la sua storia.
A conclusione della prima giornata, quali le impressioni e le considerazioni del vostro blogger scribacchiante? Positività diffusa, prima di tutto, una grande vetrina offerta al nostro patrimonio monumentale: la visibilità è stata enorme se si pensa che i visitatori provenivano da ogni dove. I luoghi di origine più frequenti Napoli e Caserta, ma anche realtà urbane più lontane quali Portici e Salerno. Personalmente sono stato ben felice di illustrare agli intervenuti i particolari architettonici ed urbanistici del nostro Borgo, delinearne la storia, con frequente riferimento al cruento episodio vissuto nel marzo 1496, in cui gli “stradiotti” veneziani misero a “ferro e fuoco” la terra che rimase bandita ed abbandonata per lunghi anni. Il culmine ed il termine di ogni visita si teneva sul belvedere della Torre Longobarda, ed era per me un piacere che i visitatori, quando varcavano la botola alla fine della scala a chiocciola, emettevamo quasi sempre un “oohh” di compiaciuta meraviglia ad osservare la nostra piana, cosparsa di piccoli borghi, masserie ed ordinate coltivazioni, piana in cui l’aspetto rurale si è conservato predominante rispetto a quello urbano. Tante le domande e le curiosità da soddisfare: “quante famiglie abitano ancora sul borgo”, “a chi rivolgersi per il bando Case a un euro”, “qual è origine del nome Pietramelara” le più frequenti e ripetute, ma anche tanto altro. 
A ragione veduta i volontari FAI, quelli della Croce Rossa, la Pro Loco Pietramelara e le altre associazioni ed istituzioni hanno saputo giocare la propria parte; l’organizzazione ha funzionato in modo puntuale e grazie al rispetto della tempistica è stato possibile dare a tutti i visitatori l’opportunità di visitare il borgo in sicurezza e con cognizione di causa.
Le “occasioni mancate non sono mancate”, non è un gioco di parole, ad esempio, in altri tempi sarebbe stato possibile visitare il Museo di Arte Sacra, felice intuizione di Don Roberto, e ormai dissolto ad opera di preti distratti e sprovveduti; ed inoltre certo, ci si sarebbe aspettato che i “padroni di casa”, un sindaco, un vicesindaco, qualche assessore, magari il delegato al centro storico, invisibile da qualche tempo, si fosse fatto vedere con un saluto di benvenuto: ciò non è avvenuto… pazienza, è evidente che anche di sabato avevano tanto da fare.
 

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