Vivo con grande serenità questo periodo pre elezioni. Mancano solo pochi giorni all’apertura dei seggi, e devo constatare che dopo ben un quindicennio di impegno diretto, vivere la campagna elettorale da esterno conferisce tranquillità e, naturalmente, amplifica le capacità di giudizio. Fino ad oggi se si prescinde da qualche approccio sullo scherzoso, nessuno candidati mi ha avvicinato per chiedere per se il mio voto: ne do atto a loro e considero la cosa una forma di rispetto per la mia persona.
Non ho seguito per scelta nessuno dei due comizi che sino ad oggi si sono tenuti, pertanto non esprimo giudizi di sorta sui contenuti e sull’oratoria di coloro che sono intervenuti all’interno di essi. Mi riferiscono di alcune “cadute di stile”, ma se è vero che ci sono state, che vi è incorso se ne assumerà la responsabilità.
Non vorrei ripetermi circa lo scarso entusiasmo che nutro sia verso un eventuale vittoria di una lista sia dell’altra. Comunque alcune considerazioni vanno fatte.
Chiunque uscirà vincitore dal confronto dovrà prendere le redini di un paese allo sbando, con la consapevolezza che parte di tale sbando sarà dipeso anche dalla propria responsabilità, avendo amministrato comunque il comune per ben due mandati consecutivi. Si impone un cambio di rotta: Pietramelara e la sua gente dovranno tornare ad essere oggetto di miglioramento delle condizioni di vita.
Cose normali, a volte a “costo zero”, questo si aspetta l’elettorato. Si cominci dalla riforma del sistema amministrativo/gestionale, con individuazione delle criticità e ricerca dei mezzi per correggerle; la raccolta dei rifiuti sia integrata dall’entrata in funzione (una buona volta) dell’ isola ecologica, che tra l’altro è costata in termini di contenzioso, migliaia di euro al comune e che permetterebbe di smaltire televisori, lavatrici e frigoriferi senza lasciarli furtivamente nei fossi; siamo ormai in estate e pertanto si adegui la rete idrica alle aspettative dei cittadini, specie di coloro che abitano sul borgo e/o nei piani alti delle case; si pensi a forme di sgravio fiscale per chi ancora con coraggio abita sul paese alto, contribuendo a conservare un bene comune che tutti ci invidiano, si arrivi ad incentivare attività economiche proprio sul borgo nelle forme più consone a tale luogo.
Di idee fresche e di semplice realizzazione ce ne sarebbero tante altre, ma lasciamo anche a chi vincerà le imminenti elezioni l’opportunità di dimostrare che ha compreso appieno che è il momento di cambiare rotta.
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