Leggo da un web giornale che Tess Christian, una signora londinese di 50 anni, non sorride da quando era adolescente, che (secondo lei) questo è stato ed è il suo trattamento di bellezza naturale, e che tale singolare comportamento le ha permesso di non avere rughe sul viso. I medici, da parte loro, non smentiscono gli effetti benefici di questo suo bizzarro rimedio. La “nostra eroina” ha 50 anni e negli ultimi 40 anni non ha mai sorriso. Il motivo? Ha voluto mantenere il suo aspetto giovanile e, non ridendo, ha fatto sì che non si formassero le rughe sul viso. Tess non ha mai fatto uno strappo alla regola, in tutte le foto con i suoi amici non accenna neppure un sorriso, anche quando tutti intorno a lei sono divertiti e gioviali. Neppure alla nascita della figlia si è lasciata sfuggire un’espressione felice.
Leggere tale notizia lascia perplessi se non sbigottiti e la considerazione più immediata in merito, il vostro blogger scribacchiante l’ha ripresa dall’usuale modo di concludere gli sketch di un gruppo napoletano, famoso negli anni 80: “Sarà… ma a mmè me pare proprie na strunzata”. Questa Tess si sarà pure conservata giovanile nell’aspetto, ma innanzitutto ci ha rimesso in quanto a reputazione: agli occhi di chi ha vissuto nel suo contesto sicuramente non apparirà ne simpatica ne apprezzata.
Se si considerano, inoltre, gli aspetti legati alla salute, e lo dice la scienza medica, ridere porta innumerevoli benefici, sia dal punto di vista fisico che psichico. Il sorriso migliora, quindi, la salute ma rende anche più belli. Le persone sorridenti sono sempre più belle.
Il famosissimo attore e regista italiano Roberto Benigni ebbe a dire al proposito: “Quando si ride ci si lascia andare, si è nudi, ci si scopre. Quando uno ride, vedi un po' la sua anima. E poi quando si ride ci si muove, ci si scuote. Ci si scuote come un albero e si lascia per terra le cose che gli altri possono vedere e magari cogliere. Gli avari e coloro che non hanno niente da offrire, infatti, non ridono”. Una valenza, quella del ridere, riconosciuta ad ogni livello, quindi. Ridere è vita, apprezzamento di se stessi e della realtà circostante, indice di benessere, espressione di serenità d’animo e tanto altro. Ridono poco o per niente i musoni, i sussiegosi, coloro che vogliono conferirsi un’ immagine seriosa e/o pseudo-intellettuale. Ritengo che il famoso detto latino “Risus abundat in ore stultorum” (il riso è frequente sulla bocca degli stolti) sia una delle principali scemenze dell’età classica.
Ma poi, chiedo a voi: veramente vale la pena di sacrificare e mortificare i pochi attimi di ilarità che la vita e la sorte ci riservano in nome del volersi conservare senza rughe sul viso e giovanili nell’aspetto? Credo proprio di no, le rughe prima o poi verranno lo stesso e per contrastarle si saranno perse innumerevoli occasioni di felicità . E’ vero quello di Tess è un caso limite, ma la società dell’immagine in cui viviamo , che sacrifica l’etica all’estetica, a volte porta a privarci anche di quei piaceri elementari, che a noi fanno tanto bene senza nuocere a nessun altro, come quello del ridere. Ed allora: “Tess…e fattella na risata”.
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