Carissima,
cos’è l’esame di maturità, se non il primo vero misurarsi con la vita, quella vera, a volte ostile, dispettosa e piena di insidie? Se faccio un attimo mente locale ai miei esami di maturità, ahimè trascorsi da ben oltre un trentennio, rivivo l’ansia, la paura di commettere errori, il timore di una figuraccia, anche se il tempo era il migliore che ho vissuto. Ed allora avere una figlia alla maturità si traduce in un rimontare di quelle stesse ansie vissute decenni e decenni or sono, magari con qualche trepidazione in più.
Certo che tu sei responsabile e studiosa, ma certe ansie e timori vanno ben oltre la soglia della razionalità; la razionalità,infatti, dati i risultati di un quinquennio di studi più che lusinghiero, porterebbe ad escludere eventi negativi, ma in queste occasioni, è ovvio, un padre si scopre sempre meno razionale che mai!
In bocca al lupo, ti augura il tuo papà “blogger scribacchiante”, in c… alla balena, proverebbe a dire il ragazzaccio sboccato che riposa in me e che qualche volta si ridesta. Vai avanti con coscienza di te e rispetta chi ti esaminerà, con la consapevolezza che per sedere al tuo cospetto ha fatto sacrifici ed ha profuso impegno. Non provarci neppure a barare o mettere in mezzo trucchi o cose del genere: tu, come chi scrive, non siete tagliati per questo, non è affar vostro. Non avere per nessuno timori reverenziali e vedrai che il tuo esame sarà un’altra delle belle esperienze che potrai serbare nella memoria.
Il tuo papà
Nessun commento:
Posta un commento