Ha uno strano alone stasera la Luna! La luce che emana è una luce malinconica; malinconica quanto la stagione che stiamo attraversando, costellata quasi ogni giorno da pioggerelline londinesi.
In campagna è tutto un lussureggiare di erbe, ma i frutti, quelli, non si vedono. Neppure l’odore del fieno, così frequente e diffuso di questi tempi, si fa avvertire. Per forza!... Con tutta questa pioggia nessuno sfalcia.
Ed è la pioggia la vera protagonista di questa fine primavera, a volte insieme ad un freddo umidissimo che penetra fin nelle ossa.
Se di una cosa possiamo esser certi, è il fatto di non andare incontro ad una siccità estiva prolungata: di pioggia ne è caduta tanta che ormai i bacini e le falde sono stati rimpinguati a dovere.
…Ma l’estate dov’è?
Fa pensare ad una di quelle primedonne che prima di esordire sul palcoscenico, si fanno attendere dai propri beniamini con ritardi voluti e ben congegnati. Sappiamo che essa è appena dietro l’angolo, quasi nascosta dietro ad un drappo del sipario, ma orgoglio ed amor proprio sono più forti della voglia di inondare di se la scena.
Quando l’estate verrà la luce sarà forte ed il caldo opprimente, soffriremo non poco per essa, ma ugualmente la desideriamo con trasporto, stanchi come siamo di questo sprazzo di novembre a fine primavera. Un novembre fuori stagione che, di mattina presto, non manca di manifestarsi in una delle sue vesti più tipiche: la nebbia.
Abbiamo voglia di spiaggia, di mare, di gelati e granite, di anguria, di donne generose vestite in modo succinto, di serata trascorse in piazza fino a tardi, sui tavolini del bar a discutere di mille cose; abbiamo voglia di stancarci del caldo e desiderare una pioggia d’agosto, di quelle che appena finite ritemprano la temperatura, ma anche lo spirito.
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