Una nuova fase della mia vita è iniziata sabato mattina! Ha cominciato a materializzarsi una delle idee che accarezzavo da tempo:la mia piccola casa in campagna. Con lo scavo, la creatura ha cominciato a prendere forma, e già adesso la posso immaginare come sarà una volta completata. Sarà piccola ma accogliente, con un grande focolare; si integrerà perfettamente con il paesaggio circostante. “La casa fra gli ulivi”: questo il suo nome di battesimo.
In essa vivrò sicuramente momenti di gioia con la mia famiglia, con le persone a me care ma… soprattutto servirà a me da solo, per ritrovarmi, nel silenzio della campagna circostante. Sarà insomma il mio pensatoio, il mio “buen retiro”, il luogo che accoglierà i giorni della mia età più avanzata. I filosofi “del pensiero debole”, come me, troveranno in essa un tempio, un ritrovo per pensare, discutere e, perché no, ridere di se stessi.
Luogo di svago, di ozio, di meditazione ma anche di lavoro, quello duro e faticoso, quello dei nostri nonni per intenderci: l’orto, l’uliveto ed il frutteto saranno i suoi logici corollari, segmenti non secondari di un progetto che da tempo alberga nella mente e nell’immaginazione.
Circondata come sarà dagli ulivi, si sottrarrà sicuramente agli sguardi indiscreti e curiosi, ma sarà sempre pronta ad accogliere un amico per un bicchiere di vino, per una merenda consumata sul muretto vicino al pozzo, secondo le antiche regole dell’ospitalità contadina.
Scribacchiando per me
mercoledì 23 novembre 2011
mercoledì 16 novembre 2011
Un potatore di Qualiano
Quanto mi fa soffrire questo periodo dell’anno! Il giorno viene su sul tardi e dopo una decina di ore è già pronto a passare altrove.
Avete mai sentito parlare dei “putature e’ Qualian’”, dei potatori di Qualiano? Si tratta di squadre di operai agricoli provenienti da quel comune del napoletano, dediti ai lavori nei frutteti che proverbialmente non vedono mai il giorno nel luogo natìo: escono la mattina di notte e si ritirano a casa quando la sera è ormai già scesa. Ecco!... in questo periodo dell’anno anche io sono come loro: esco di casa quando l’alba ancora si scorge dietro l’orizzonte e mi ritiro con il tramonto incipiente; sono quindi anche io un potatore di Qualiano. Trascorro il giorno a Caserta o a Napoli, e poi di sera ritorno ai “patri lidi”. L’estate è terminata solo da qualche mese e già mi appaiono lontani i pomeriggi in piazza, i giri in moto a bighellonare senza meta, l’ozio in spiaggia, l’afa e la calura.
Gli studiosi della mente umana: psicologi, psichiatri, gli strizzacervelli insomma, hanno teorizzato che la scarsa durata del giorno deprime l’animo perché il fabbisogno giornaliero di energia luminosa viene soddisfatto solo in parte.
Noto con dispiacere che anche la mia vena di filosofo “del pensiero debole” si attenua di questi tempi, fino ad annullarsi quasi del tutto: i miei lettori più affezionati si saranno accorti del fatto che da un po’ di tempo le mie uscite sul blog si fanno sempre meno frequenti.
Che volete? E’ il tempo… sono sicuro che con il riallungarsi del giorno, qualche settimana dopo il Natale, tutto si rimetterà a posto. A presto!
Avete mai sentito parlare dei “putature e’ Qualian’”, dei potatori di Qualiano? Si tratta di squadre di operai agricoli provenienti da quel comune del napoletano, dediti ai lavori nei frutteti che proverbialmente non vedono mai il giorno nel luogo natìo: escono la mattina di notte e si ritirano a casa quando la sera è ormai già scesa. Ecco!... in questo periodo dell’anno anche io sono come loro: esco di casa quando l’alba ancora si scorge dietro l’orizzonte e mi ritiro con il tramonto incipiente; sono quindi anche io un potatore di Qualiano. Trascorro il giorno a Caserta o a Napoli, e poi di sera ritorno ai “patri lidi”. L’estate è terminata solo da qualche mese e già mi appaiono lontani i pomeriggi in piazza, i giri in moto a bighellonare senza meta, l’ozio in spiaggia, l’afa e la calura.
Gli studiosi della mente umana: psicologi, psichiatri, gli strizzacervelli insomma, hanno teorizzato che la scarsa durata del giorno deprime l’animo perché il fabbisogno giornaliero di energia luminosa viene soddisfatto solo in parte.
Noto con dispiacere che anche la mia vena di filosofo “del pensiero debole” si attenua di questi tempi, fino ad annullarsi quasi del tutto: i miei lettori più affezionati si saranno accorti del fatto che da un po’ di tempo le mie uscite sul blog si fanno sempre meno frequenti.
Che volete? E’ il tempo… sono sicuro che con il riallungarsi del giorno, qualche settimana dopo il Natale, tutto si rimetterà a posto. A presto!
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