Nel concludere oggi, sabato, una settimana che di “santo” ha avuto poco o nulla, tanto è stato infatti il veleno versato, ecco le mie “sommesse” considerazioni.
Abbiamo veramente letto di tutto sui social: commenti al vetriolo provenienti soprattutto da fonti di fatto anonime, scambi di post zeppi di accuse gravissime, stavolta firmati. La situazione è tanto degenerata da far scrivere a una giovane locale: “Quello a cui sto assistendo a Pietramelara in questo ultimo periodo, anzi in questi ultimissimi anni è davvero lo schifo dello schifo(…) State toccando il fondo (…) Ci state facendo venire ancor di più la voglia di non fare niente”. Attenzione... i giovani posseggono il futuro, e la sopravvivenza della nostra comunità è legata a quanto amore ed interesse loro riporranno in essa; così non si va da nessuna parte!
Non è affatto piacevole, per chi ha fatto dell’amore per il proprio paese un paradigma di vita, leggere di queste cose. Ci si rende conto purtroppo che, man mano che gli anni avanzano, oggetto di questo amore rimangono solo i luoghi nella loro fisicità, le pietre, perché la gente con il suo comportamento si fa amare sempre di meno.
E’ questo il frutto della dialettica politica, così come sviluppatasi a Pietramelara negli ultimi decenni: “chi non è con me è contro di me”, e merita di essere colpito ed affondato nel più cruento dei modi, facendo leva sulla maldicenza, sul pettegolezzo, sulle accuse gratuite ed infondate, e soprattutto senza alcuna preoccupazione e riguardo per la veridicità di quanto urlato sui vari media.
Esprimere liberamente il proprio pensiero: si tratta della conquista più importante in un sistema democratico: va bene! … esporre perplessità in merito a qualcosa che non va giù, che si ritiene non giusto: pienamente legittimo! Ma sempre apponendo la propria firma e assumendosi ogni relativa responsabilità, altrimenti la protesta si riduce ad una vaga e vigliacchissima produzione di “merda mediatica”; a tanto si riduce tutto il livore che è stato vomitato addosso alla Pro Loco, associazione a cui il sottoscritto ha aderito con orgoglio, nei commenti “rigorosamente anonimi” ad un articolo della stampa locale (cfr. http://www.paesenews.it/?p=156036).
E’ regola generale, per chi vuole dare spessore alle proprie idee e critiche, mettersi in discussione e apporre una firma sulla carta stampata, come sui social e/o ogni altro media: si vede che gli autori di tali e tante “affettuose affermazioni” sono primi a non dare alcuna importanza a quanto vomitato con tanto gratuito livore, l’importante per loro è obbedire ad un ordine imposto, costi quello che costi, anche sparare le più sonore corbellerie.
Nessun commento:
Posta un commento