Non ho conosciuto Domenico, il giovane che ci ha appena lasciato, pertanto non possiedo particolari ricordi che mi leghino alla sua persona: chissà, sarà stata la forte differenza di età, gli interessi distanti, il fatto che trascorro gran parte della giornata fuori paese!
La vicenda, comunque è sempre la stessa, quando se ne va un giovane, uno che per le leggi della natura e della statistica avrebbe dovuto, ancora per molti anni, continuare a calpestare il suolo di questo strano pianeta: un paese sgomento che si chiede perché, gli amici che ne ricordano il garbo, la sua innata creatività e le altre doti, la famiglia affranta nel dolore.
Mi sembra giusta la decisione della Pro Loco di sospendere l’evento “Monte Maggiore Festival”, ormai imminente e per il quale erano già state impiegate risorse: non poteva che essere così, lo spirito solidale dei giovani pietramelaresi ancora una volta ha dimostrato la sua forza e la sua presenza.
Mi chiedo poi (e non so darmi una risposta definitiva), se è un vantaggio essere “di paese” anche in tale frangente; anche perché in una realtà urbana e sociale più grande di Pietramelara anche la morte passa inosservata o quasi. Si, la cosa avrebbe potuto produrre rumore, sicuramente sarebbe uscito qualche trafiletto sulla stampa locale, ma poi tutto in breve tempo sarebbe tornato nella più terribile delle normalità, lasciando una mamma e dei fratelli nel dolore e nello sgomento. Da noi no! E’ il paese ad essere addolorato, anche chi non ci vive più da decenni: Maria, che vive in Inghilterra, ad esempio, raccomandava ieri su fb agli amici di Domenico di fare visita alla mamma Paolina, di cui era stata amica di infanzia. Dimostrazione questa di una sensibilità derivante da valori che ci sono stati comunicati e che ci hanno reso qualcosa di diverso da “persone che vivono nello stesso luogo”, qualcosa che ci rende comunità; è evidente che per Maria vivere 40 anni tra gente anglosassone, non ha cambiato nulla in lei, che resterà pietramelarese per sempre.
Domenico è stato la tessera di un mosaico, altre ne saranno aggiunte, ma comunque al suo posto resterà il buco di una tessera mancante, che indurrà l’osservatore a chiedersi: “perché?”.
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