In quel punto,sito sul versante ovest della montagna, meta di tante passeggiate, uscite scolastiche, scampagnate di lunedì in albis, sorge il più importante complesso archeologico della piana di Pietramelara e dell'intero Montemaggiore: le Grotte di Seiano.
Da un pregevole scritto ripreso dal web, di Valerio Caiazza, giovane storico di Pietramelara, apprendiamo che: “Il complesso è costituito da rovine di epoca tardo-repubblicana (II-I sec. a.c.) collassate probabilmente poco dopo l’edificazione, anche se vi sono tracce di una certa continuità di vita ( una piccola masseria cresciuta tra le rovine,tuttora esistente, è stata abitata fino a qualche decennio fa. ). Le prime notizie delle Grotte di Seiano sono quelle che fornirono gli eruditi del XVIII sec. tra cui il Sacco che nel 1795 scriveva di una grotta antica appellata di Seiano, la quale è di una sorprendente struttura,ed è divisa in cinquanta piccole camere. Particolarmente curiosa è l'opinione dell'Abate Mattia Zona,che probabilmente non dovette mai recarsi sul luogo o ne ebbe un'impressione tristissima poichè le descrive come un locus horridus: quelle orride spaventevoli grotte, dette oggi Grotte di Seiano, dalla banda di Pietramelara. (…) Il sito però già da secoli eccitava la fantasia popolare e, come spesso accadeva nelle leggende di fondazione delle mura megalitiche, ne attribuiva la costruzione alle fate. Altri invece asserivano che vi fossero profondissime cavità sotterranee che conducevano a Capua oppure al Castello di Roccaromana, mentre per altri era sicuro smarrirsi in quel labirinto!!
La zona archeologica è racchiusa da un quadrato di mura di circa centro metri di lato, suddiviso in due terrazzi, di cui il più grande è quello ad Est di un paio di metri di livello superiore all'altro. Più a valle vi sono altri due circuiti murari, meno conservati ma sufficientemente visibili. Le Grotte vere e proprie, ovvero il vasto complesso sotterraneo (…) lungo circa 30 metri per lato, è percorso da nove gallerie che si distribuiscono in senso Est-Ovest. Le gallerie sono interamente voltate. (…) Non è chiara la funzione del complesso superiore: si oscilla tra l’ipotesi che si tratti di una villa e quella che vi vede le sostruzioni di un tempio. Anche qui solo lo scavo potrà chiarire i dubbi, in attesa mentre alberi e radici sgretolano i resti, dopo secoli rimane il mistero sull’antica funzione delle Grotte. Queste restaurate e rese visibili e visitabili potrebbero degnamente porsi quale obiettivo di turismo archeologico”.
Le conclusioni del giovane Caiazza, promettente figlio d’arte, sono particolarmente condivisibili, perché è vero che le Grotte potrebbero degnamente fungere da attrattore; ancora una volta, tuttavia, chi scrive questo blog scribacchiato è costretto a denunciare il disinteresse nei confronti di tale monumento, non ascrivibile a questa o quella amministrazione, perché nessuno, dal dopoguerra ad oggi, ha mai pensato di intervenire. La costruzione della panoramica Pietramelara/Rocchetta e Croce, iniziata nei primi anni 70 del secolo scorso accese qualche speranza in tal senso, che la storia successiva ha dimostrato mal riposta. E’ vero: l’area è privata (o quasi) e per procedere ad una campagna di scavo essa dovrebbe essere acquisita al patrimonio, ma non penso che la proprietà, in presenza di un’offerta ragionevole, rifiuti di cederla.
Il tempo dei sogni è finito, e chi vuole indurre sviluppo economico consistente e duraturo deve fondarsi esclusivamente sulle risorse locali. Le Grotte o “e rutti” , per dirla alla pietramelarese, se valorizzate, potrebbero costituire insieme al borgo medioevale ed ai rigogliosi boschi del Monte Maggiore, un’attrattiva di forte interesse, magari inserite in un itinerario monumentale dell’Alto Casertano.
interessante iniziativa che si potrebbe attuare con l'aiuto delle associazioni culturali esistenti sul territorio.....
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