Nei racconti della mia vecchia zia, ormai ultranovantenne, ma dalla mente e dalla memoria più che lucida, ricorre spesso uno legato ai suoi ricordi di guerra. Si tratta di un fatto che è molto esemplificativo di come siano e come pensino i pietramelaresi. Il fatto è questo: la fine dell’estate 1943 aveva indotto l’Italia all’armistizio, e conseguentemente le truppe tedesche divennero all’improvviso, da alleati, nemici ed invasori; lo sbarco in Sicilia e poi quello a Salerno degli Angloamericani provocò la ritirata dei tedeschi dall’Italia meridionale, durante la quale essi si abbandonarono a saccheggi, rappresaglie e rastrellamenti di uomini validi da deportare in Germania. L’autunno stava per iniziare e, data la situazione, la popolazione civile inerme abbandonò il paese e, come poteva, si ritirò sulle alture circostanti, avendo cura di nascondere gli uomini più validi nei rigogliosi boschi del Monte Maggiore; qualcuno di essi doveva pur riunirsi alla famiglia, trovare qualcosa da mangiare e da bere, cambiare qualche povero indumento, pertanto periodicamente usciva dal perimetro del bosco e ritrovava gli affetti in qualche “cesa” (piccolo appezzamento coltivato in montagna, ndr), in un pagliaio, o in una vecchia masseria; ma ciò era possibile solo se i tedeschi erano altrove, se essi pattugliavano la zona era prudente restare nascosti tra macchie, alberi e cespugli. Si determinò così l’esigenza di conoscere a distanza se costoro erano in zona oppure no; la necessaria comunicazione di tale notizia fu stabilita ricorrendo ad uno stratagemma semplice ma estremamente efficace: vi era proprio ai piedi della montagna, una antica masseria (ancora esistente) abitata da un uomo chiamato zì Beniamino, dotato come ogni altro contadino di saggezza e furbizia, costui stabilì e fece sapere che quando i tedeschi erano in zona avrebbe steso una coperta colorata al balcone principale della masseria, ben visibile da vari punti del bosco, quando invece dal balcone non pendeva nulla, voleva dire che i tedeschi si trovavano altrove. Con la coperta stesa al balcone allora si rimaneva nel bosco, con la coperta ritirata via libera, si poteva ritrovare la famiglia. La cosa si diffuse a tal punto che anche terminati gli eventi bellici, quella masseria in contrada Grasciano assunse il nome di “massarìa ‘ra cuperta”.
Quante vite siano state risparmiate, quante deportazioni evitate non ci è dato di sapere: rimane comunque ancora vivo nella memoria collettiva del popolo pietramelarese una storia che sa di furbizia, solidarietà umana e saggezza contadina.
Scribacchiando per me
martedì 30 giugno 2015
domenica 14 giugno 2015
OBIETTIVO CENTRATO: MISSIONE COMPIUTA
Ottima l’esperienza vissuta oggi, 14 giugno 2015, in occasione della Giornata del Turista, evento organizzato dall’Associazione Work in Progress, che nella sua diramazione pietramelarese ha come presidente Giovanni Zarone. La macchina dei preparativi era in funzione da almeno un mese, e il risultato non ha tardato a rivelarsi. Donne, uomini e bambini sono pervenuti nella nostra piccola città da numerose località della regione e, a giudicare dai feedback raccolti, l’esperienza è stata ampiamente positiva per ognuno che voluto vivere questa piccola avventura.
Dopo un iniziale momento di rodaggio l’organizzazione ha cominciato a funzionare alla grande e questo ha permesso di gestire i gruppi ed accompagnarli in un itinerario storico/turistico che si è dipanato fra le chiese parrocchiali, il palazzo ducale, il borgo. Di ottimo gradimento anche i piatti tipici, degustati con modicissima spesa presso le due locande allestite da ristoratori locali, impegnati al massimo nel promuovere saperi e sapori del territorio. La pizzeria “Route sixty six” e il Bar De Nuccio hanno soddisfatto in pieno le aspettative dei numerosi turisti che hanno ritenuto vantaggiosa l’offerta abbinata “visita guidata/pasto”.
Sarà l’analisi dei questionari di gradimento a dire l’ultima parola sulla riuscita dell’evento, ed essa permetterà anche di correggere il tiro rispetto ad alcuni fattori, ma sicuramente, dalle impressioni ricevute a caldo, ognuno dei partecipanti ritornerà in paese quanto prima e diffonderà la nomea di un paese ancora “a misura d’uomo”, di straordinari tesori ignorati dai più, di una gioventù ancora in grado di impegnarsi senza secondi fini.
All’anno prossimo, ragazzi e complimenti da chi vi ha visto operare “da vicino”.
Dopo un iniziale momento di rodaggio l’organizzazione ha cominciato a funzionare alla grande e questo ha permesso di gestire i gruppi ed accompagnarli in un itinerario storico/turistico che si è dipanato fra le chiese parrocchiali, il palazzo ducale, il borgo. Di ottimo gradimento anche i piatti tipici, degustati con modicissima spesa presso le due locande allestite da ristoratori locali, impegnati al massimo nel promuovere saperi e sapori del territorio. La pizzeria “Route sixty six” e il Bar De Nuccio hanno soddisfatto in pieno le aspettative dei numerosi turisti che hanno ritenuto vantaggiosa l’offerta abbinata “visita guidata/pasto”.
Sarà l’analisi dei questionari di gradimento a dire l’ultima parola sulla riuscita dell’evento, ed essa permetterà anche di correggere il tiro rispetto ad alcuni fattori, ma sicuramente, dalle impressioni ricevute a caldo, ognuno dei partecipanti ritornerà in paese quanto prima e diffonderà la nomea di un paese ancora “a misura d’uomo”, di straordinari tesori ignorati dai più, di una gioventù ancora in grado di impegnarsi senza secondi fini.
All’anno prossimo, ragazzi e complimenti da chi vi ha visto operare “da vicino”.
mercoledì 10 giugno 2015
WORK IN PROGRESS
Avrei preferito che qualcuno si fosse occupato del mio paese, di quel paesaggio straordinariamente armonioso, di quel borgo che parla di storia vissuta, di uomini fieri ma… purtroppo nulla. Amministrazioni comunali che si sono succedute, pro loco, ambientalisti: nulla di nulla, ed il risultato è sotto gli occhi di chiunque!
Tuttavia non bisogna fare di tutt’erba un fascio! Sembra che fra tante nuvole un timido raggio di sole stia spuntando; fatemela passare, miei cari quattro lettori, questa metafora che sa poco di meteorologia e tanto di retorica, perché chi è assetato di luce nel buio riesce ad intravedere anche una fiammella lontana centinaia di metri.
Di cosa parlo? Ah, si, certo, non li ho ancora nominati: si tratta dei ragazzi di Work in Progress, espressione anglosassone che ben si attanaglia alla realtà di quella associazione. Motivati, volenterosi e volontari, hanno programmato per domenica 14 giugno prossimo un evento ambizioso e profondamente innovativo per Pietramelara: la “Giornata del Turista”, un mix di visite guidate ai monumenti, enogastronomia e socialità.
E’ estremamente probabile che mentre scrivo questi giovani si stiano dando da fare per pulire gli angoli del borgo più degradati, per restituire dignità a quelle pietre testimoni di tanta gloria; altri invece si staranno dedicando all’organizzazione logistica per offrire ai nostri graditi ospiti di domenica, servizi in grado di suscitare un alto livello di gradimento.
E’ veramente una bella realtà “Work in Progress”: da subito ha cercato di affrontare con piglio innovativo un problema, quello del valorizzazione del territorio e del marketing territoriale, in cui tanti hanno fallito; l’evento programmato è certamente ambizioso, ma le energie in campo non mancano, e Giovanni, il presidente, anche se di poche parole, ha il carattere ed il carisma del leader. Noialtri che qualche anno in più l’abbiamo vissuto e che ricordiamo bene cos’era Pietramelara in tale campo una trentina di anni or sono, una mano la diamo volentieri, con il condividere l’organizzazione dell’evento che si prepara, con il dispensare qualche consiglio a mezza bocca (solo se richiesto), mettendo a disposizione le attitudini a cui siamo maggiormente inclini. Le premesse per il successo ci sono tutte: impegno, dedizione, amore per la nostra terra e soprattutto assoluta mancanza di interessi materiali, almeno quelli immediati. Si, perché tra i tanti obiettivi che l’associazione si è dati, vi è anche quello di offrire qualche sbocco occupazionale al gruppo di giovani che vi collaborano; obiettivo sicuramente non a portata di mano, date le condizioni di contesto in cui ci si muove, ma che sicuramente potrà essere conseguito se il percorso intrapreso sarà continuato con l’impegno e la costanza mostrati sinora.
Tuttavia non bisogna fare di tutt’erba un fascio! Sembra che fra tante nuvole un timido raggio di sole stia spuntando; fatemela passare, miei cari quattro lettori, questa metafora che sa poco di meteorologia e tanto di retorica, perché chi è assetato di luce nel buio riesce ad intravedere anche una fiammella lontana centinaia di metri.
Di cosa parlo? Ah, si, certo, non li ho ancora nominati: si tratta dei ragazzi di Work in Progress, espressione anglosassone che ben si attanaglia alla realtà di quella associazione. Motivati, volenterosi e volontari, hanno programmato per domenica 14 giugno prossimo un evento ambizioso e profondamente innovativo per Pietramelara: la “Giornata del Turista”, un mix di visite guidate ai monumenti, enogastronomia e socialità.
E’ estremamente probabile che mentre scrivo questi giovani si stiano dando da fare per pulire gli angoli del borgo più degradati, per restituire dignità a quelle pietre testimoni di tanta gloria; altri invece si staranno dedicando all’organizzazione logistica per offrire ai nostri graditi ospiti di domenica, servizi in grado di suscitare un alto livello di gradimento.
E’ veramente una bella realtà “Work in Progress”: da subito ha cercato di affrontare con piglio innovativo un problema, quello del valorizzazione del territorio e del marketing territoriale, in cui tanti hanno fallito; l’evento programmato è certamente ambizioso, ma le energie in campo non mancano, e Giovanni, il presidente, anche se di poche parole, ha il carattere ed il carisma del leader. Noialtri che qualche anno in più l’abbiamo vissuto e che ricordiamo bene cos’era Pietramelara in tale campo una trentina di anni or sono, una mano la diamo volentieri, con il condividere l’organizzazione dell’evento che si prepara, con il dispensare qualche consiglio a mezza bocca (solo se richiesto), mettendo a disposizione le attitudini a cui siamo maggiormente inclini. Le premesse per il successo ci sono tutte: impegno, dedizione, amore per la nostra terra e soprattutto assoluta mancanza di interessi materiali, almeno quelli immediati. Si, perché tra i tanti obiettivi che l’associazione si è dati, vi è anche quello di offrire qualche sbocco occupazionale al gruppo di giovani che vi collaborano; obiettivo sicuramente non a portata di mano, date le condizioni di contesto in cui ci si muove, ma che sicuramente potrà essere conseguito se il percorso intrapreso sarà continuato con l’impegno e la costanza mostrati sinora.
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