Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

sabato 29 novembre 2014

IL BORGO E LA TV

Non è vero? … sembra che la tematica del borgo di Pietramelara ritorni importante e ricorrente solo nei comizi elettorali, ogni cinque anni, poi il silenzio, e ci si rivede cinque anni dopo; si, stamattina addirittura le telecamere di RAI 3 stanno riprendendo il borgo: ci sarà la solita passerella, si farà vedere ciò che si è miracolosamente salvato dallo scempio e dall’abbandono, si terrà accuratamente nascosto il degrado (vedi foto di copertina) della parte più alta, vicina alla Torre Normanna, manufatto millenario che non merita il trattamento che le è stato riservato.
Polemiche a parte, penso che il territorio vada osservato e curato nel suo insieme, il borgo e ciò che lo circonda, perché solo in tal modo , si possono evidenziare e valorizzare le relazioni fisiche, sociali ed economiche che ne legano le varie parti.
Il nostro territorio possiede la caratteristica della multifunzionalità, come tanti altri territori delle aree interne, cosa significa? … esso, fino a qualche decennio rispondeva ad una sola funzione: quella agricolo/produttiva, tale funzione unica, per fortuna non del tutto annullata, ma solo compressa nella sua importanza, va vista con gli occhi del decisore politico correlata a tutte le altre funzioni che il territorio può attualmente esplicare: quella relativa al richiamo esercitato dalle molteplici emergenze monumentali, ambientali ed enogastromiche, e quella della protezione idrogeologica esercitata a vantaggio di territori.
L’accento va posto sulla funzione di richiamo o, volendo utilizzare un termine alla moda, di “incoming”. Il Borgo, nostro maggiore monumento, può prestarsi a divenire il fulcro dell’incoming a Pietramelara? Senz’altro, ma solo dopo aver restituito allo stesso una dignità purtroppo oggi negata dall’abbandono e dal menefreghismo. I pochi pietramelaresi, eroi solitari, rimasti ad abitare nel borgo vivono difficoltà annose, ma non per questo meno dure e meno difficili da affrontare: emergenza igienico/sanitaria, carenza idrica, difficoltà logistiche varie.
Chi possiede responsabilità istituzionali, qualora non ponesse freno al fenomeno di abbandono e degrado che da circa un trentennio caratterizza il nostro borgo dovrebbe assumersi una responsabilità storica di fondamentale importanza: quella di aver rinunciato al luogo ove il valore della “pietramelaresità” ha preso corpo e si è formato, al luogo in cui si sono sviluppate le relazioni di vicinato, in cui si è evoluto il nostro dialetto,al luogo ove tutte le tradizioni che la nostra memoria collettiva conserva sono state tramandate e sono giunte fino a noi.
Molti conoscono l’episodio storico più importante che ha vissuto il nostro Borgo: il sacco con la barbara e cruenta distruzione, subita all’alba del 12 marzo 1496; indubbiamente tale fatto ha impresso una straordinaria impronta fisica ed urbanistica che, a distanza di 5 secoli, sebbene attenuata, non si è ancora cancellata.
Tuttavia pochi si sono interrogati invece sui mille e mille microepisodi vissuti da donne e uomini nei secoli, pietramelaresi comuni, ma anch’essi autori di caratteri speciali conferiti al nostro monumento più importante.
In tale concezione "Montenelliana" della storia, ogni pietra, ogni scorcio, ogni manufatto parla di loro: il forno, presente in ogni casa, la cisterna per la raccolta delle acque piovane, la stalla del maiale,ecc.
Sulla base di un’approfondita conoscenza di donne, uomini, luoghi e tradizioni si deve formare una nuova politica per il borgo, con progetti denotati da obiettivi chiari e lineari; la televisione, strumento di comunicazione più moderno e potente di tutti, va utilizzata, ma solo dopo, e per far vedere quanto siamo stati bravi!


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