Negli anni scorsi, con la 500 la FIAT ha conseguito un ampio successo commerciale grazie ad un modello del passato ripensato per il presente; sembra che adesso tale operazione di marketing stia per ripetersi riproponendo, stavolta, un must degli anni 70/80: la 127.
La cosa (siamo alle solite) richiama alla memoria quella che è stata la mia prima auto, la 127, appunto: questa la storia.
Mi sembra proprio ieri, eppure sono passati ben 33 anni, da quel fantastico 3 gennaio 1980: in quel bel pomeriggio invernale sono andato a ritirarla, la mia fiammante Fiat 127, acquistata presso la concessionaria Gargiulo di Caserta. Il viaggio in corriera fino a Caserta, insieme al carissimo Costantino, guidatore “esperto” designato per accompagnarmi, il ritorno e l’arrivo in paese, tra l’incredulità meravigliata (finta per alcuni, autentica per altri). Era la prima volta che un’auto entrava in casa, non avendo mio padre mai voluto conseguire la patente di guida; tale fatto introduceva anche problemi di logistica, la nostra casa, infatti, non è stata pensata per le auto e non ha mai avuto un garage. Si finì per parcheggiare l’auto nel portone, ma le dimensioni erano poco compatibili, infatti solo pochi millimetri separavano la carrozzeria dal pesante manufatto in ferro; bastava una distrazione anche minima … ed il carrozziere poteva gioire.
La ricordo anche nei minimi dettagli: CE 306816, la targa, BLU LORD il colore, secondo il catalogo della casa torinese, L la versione, due sportelli ed, ahimè, niente sedili reclinabili!!! Un motore brillante ed economico, una abitabilità di tutto rispetto, tenuto conto del tipo di vettura.
Gli anni della 127 sono stati quelli più belli ed importanti della mia vita e della mia formazione. Erano quelli gli anni dell’università, degli amori più intensi, delle alterne fortune, ma tutto ciò, comunque, in grado di tracciare un segno indelebile sul mio io ancora in formazione.
Come non ricordare le sere d’inverno trascorse in piazza, ascoltando musica e lei, accogliente e discreta, ad offrirci ricovero ed ospitalità. Le giornate al mare, i viaggi con la famiglia, insieme alle persone più care che oggi vivono solo nel ricordo, i primi spostamenti di lavoro insieme ai primi guadagni con la professione.
Otto bellissimi anni di convivenza, tanto è durata la storia, fino al 1988, quando a causa delle mutate esigenze di mobilità e dei costi vertiginosi della benzina (a pensarci bene un litro costava solo intorno agli attuali 50 centesimi) fui costretto ad optare per un diesel.
Dopo averla venduta l’ho tenuta d’occhio per un po’, essendo passata di mano ad una o due famiglie di pietramelara , dopo ci siamo definitivamente persi di vista …si sa come vanno a finire certe cose.
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