“Uno dei punti di vanto
di cui i pietramelaresi possono andar fieri è senz’altro l’organo monumentale
della Chiesa di San Rocco: lo storico strumento musicale, realizzato intorno al
1911 dalla ditta Inzoli di Crema, dopo un lungo periodo di quasi abbandono, fu
restaurato negli anni ’80 dalla stessa ditta”, iniziava così un breve articolo sul grande
strumento, che pubblicai sul Corriere di Caserta nel settembre del 2006. Tale
incipit, devo riconoscerlo, conteneva un’imprecisione, in quanto la
realizzazione è di dieci anni prima, trattandosi dell’opera 254 di Pacifico
Inzoli (vedi foto di copertina), organaro di Crema (CR) che progettò e realizzò
il grandioso strumento musicale. Da uno scritto di Domenico Caiazza apprendo
che la chiesa di San Rocco, dalla sua stessa fondazione è stata dotata di un
organo a canne; quello di Inzoli fu costruito ed inaugurato nel 1901, poco dopo
l’ennesimo restauro della Chiesa, dovuto a crolli parziali della volta, e
dovrebbe essere il terzo, infatti il primo risale alla fondazione della chiesa
nel tardo ‘500, il secondo sostituì il primo intorno al 1750.
Nell’ autunno del 1878, si verificò un ulteriore
crollo della volta che non danneggiò l’organo a canne ivi esistente; da una
nota inviata nel 1901 dall’allora Arciprete Angelone all’Inzoli apprendiamo
che: “L’organo che di una certa
importanza è grande: fu scampato in occasione della rovina della chiesa e dopo
vari anni di abbandono vuolsi ora restaurare”. Giunto a Pietramelara,
sembra evidente che recuperare quello strumento, sopravvissuto a crolli ed
abbandono, non apparve possibile all’Inzoli, che si espresse per una
realizzazione ex novo, riutilizzando del vecchio organo solo dodici canne in
legno. L’Inzoli era un vero specialista nel campo, basti
pensare che tra i circa 400 organi da lui ideati e costruiti, vanno ricordati
quello della Cattedrale di Cremona, del Santuario di Loreto e quello di Pompei.
L’attuale organo di San Rocco vanta ben 1087 canne sonore, ed è racchiuso in
un’elegante cassa lignea (vedi foto n. 2).La ditta Inzoli, ereditata dai suoi discendenti, si
occupò anche del restauro dell’organo, all’indomani della riapertura della
chiesa di San Rocco, dopo circa un triennio di chiusura per il terremoto del
1980. Tale lunga e meticolosa opera, che durò circa un anno, comportò lo smontaggio
completo di ogni parte, disinfestazione delle stesse con stuccatura dei fori dovuti
a i tarli, verniciatura protettiva, lavaggio e rimessa in forma delle canne in
metallo, ricostruzione di alcuni registri eliminati in seguito ad interventi
inappropriati, quali Tromba 8’, Oboe 8’ e Voce Umana 8’. Alcuni tasti furono
sostituiti mantenendo la placcatura originale, i registri tutti vennero
reincisi con le proprie diciture, infine le pelli dei mantici che immettevano
aria nelle canne furono completamente sostituite.
La Chiesa madre di San Rocco ricca di opere, bellezza e storia, giace oggi chiusa da lungo tempo per indugi vari delle istituzioni coinvolte, tuttavia da tempo si è sviluppata la tradizione di concerti organistici in essa, alla cui importanza culturale, si somma il fatto che Pietramelara, paese di grandi risorse, ma alquanto defilato dal punto di vista geografico, viene proiettato in un circuito di eventi che tocca realtà urbane di importanza ben maggiore, tra cui si cita, ad esempio, Sorrento, con la partecipazione di concertisti provenienti da ogni angolo del mondo, che si esibiscono insieme all’organista ufficiale, professoressa Andreana Pilotti.
La Chiesa madre di San Rocco ricca di opere, bellezza e storia, giace oggi chiusa da lungo tempo per indugi vari delle istituzioni coinvolte, tuttavia da tempo si è sviluppata la tradizione di concerti organistici in essa, alla cui importanza culturale, si somma il fatto che Pietramelara, paese di grandi risorse, ma alquanto defilato dal punto di vista geografico, viene proiettato in un circuito di eventi che tocca realtà urbane di importanza ben maggiore, tra cui si cita, ad esempio, Sorrento, con la partecipazione di concertisti provenienti da ogni angolo del mondo, che si esibiscono insieme all’organista ufficiale, professoressa Andreana Pilotti.
Bibliografia: D. Caiazza: “Il
restauro dei dipinti di S. Rocco in Pietramelara”, origini e vicende di una
chiesa e del suo patrimonio artistico, 1989, ed. Banca Popolare Nicolò Monforte