Scribacchiando per me

Scribacchiando per me
il blog di un pietramelarese

mercoledì 20 settembre 2023

AGROALIMENTARE. I SEGRETI DI UN SUCCESSO

 

In un recente articolo a firma di Enzo Mulieri, su “Il Mattino”, si descrive il successo del comparto agroalimentare campano, in particolare quello della nostra provincia, seconda solo a quella di Salerno in Campania, con un fatturato esportato pari a 139 milioni di euro solo nel primo quadrimestre 2023. I progressi migliori sono stati quelli dei cosiddetti prodotti “di nicchia” o eccellenze agroalimentari: l’ortofrutta prima di tutto, ma anche il comparto vitivinicolo. Se tutti gli altri comparti dell’economia si fossero comportati allo stesso modo non ci sarebbe alcuna preoccupazione per il futuro sviluppo. All’origine del successo delle eccellenze casertane più di una motivazione: il suolo, in gran parte vulcanico che conferisce particolare sapore ed aroma a tutto, il clima mite, le tradizioni millenarie che tramandano una cultura nel campo dei vini, dei prodotti lattiero-caseari, della pasta, delle conserve di pomodoro e quant’altro.
Queste confortanti notizie per l’economia locale inducono una serie di considerazioni. In primo luogo la miopia delle scelte operate fino agli anni ottanta, che volevano trasformare il nostro territorio in una grande e anonima area industrializzata disseminando capannoni, un po’ dappertutto, che venivano abbandonati ai primi segnali di crisi economica o finanziaria, trasformandosi poi in brutture che segnano per sempre un paesaggio di singolare bellezza.
L’effetto positivo dell’enogastronomia locale, inoltre induce un parallelo sviluppo del turismo: i cosiddetti “turisti del gusto” sono sempre più invogliati a raggiungere agriturismi, locande e borghi anche se fuori mano e lontani dai flussi più intensi. In particolare il prendere corpo ed il successo del “turismo lento”, dei pellegrini francigeni, ad esempio, può comportare un ulteriore stimolo alla creazione di nuove interessanti micro attività di trasformazione, da realizzare, magari, in un vecchio fabbricato rurale, altrimenti destinato all’abbandono e al degrado.
Un pauso va riconosciuto agli attori di questa fase: produttori e trasformatori piccoli, medi e grandi, ristoratori e organizzazioni professionali. Fare impresa dalle nostre parti non è cosa agevole, e condizionamenti negativi di varia natura e di cui già si è tanto discusso, rendono particolarmente difficile il cammino di chi vuole progredire e svilupparsi. D’altronde quel connubio di ambiente e socialità di cui si parlava prima ha prodotto, nei trenta secoli di storia di questa terra, saperi e tecnologie difficilmente ripetibili.
E’ da temere, allora, quel diffuso costume di imitare il made in Italy? Il cosiddetto Italian Sounding, tentativo truffaldino di confondere il consumatore richiamando l’Italia nelle confezioni, può rappresentare un pericolo reale? Forse si!… Tuttavia uno sforzo di comunicazione anche in tal campo può fare la differenza, insegnando a distinguere, a preferire e conoscere i nostri prodotti agroalimentari, anche all’Estero.

martedì 19 settembre 2023

FRANCIGENA. INCONTRO COSTRUTTIVO

 

Il primo incontro informale preliminare per una “RETE VIA FRANCIGENA DAL GARIGLIANO AL VOLTURNO”, così come da invito pervenutomi via mail, si è tenuto regolarmente nel pomeriggio dello scorso lunedì, 18 settembre 2023, in Via Peluso, a Roccaromana. A organizzare l’incontro Il Giardino Segreto di Roccaromana A.P.S., la cui presidente Maria Guida ha fatto da ottima “padrona di casa”, moderando il dibattito che si è sviluppato sul tema. Tale dibattito è stato preceduto da un excursus sugli aspetti storici, economici, sociali e politici della Via Francigena, a cura di Domenico Caiazza, che da anni segue la tematica, anche se poi qualcuno tra il parterre gli ha insidiato la “primogenitura”, sostenendo di essere stato il primo in assoluto, nell’Alto Casertano, ad interessarsi di Via Francigena.
Per motivi di ritardo ferroviario sono arrivato dopo l'inizio, inoltre sono dovuto andare via prima della fine, per un appuntamento dal dentista, purtroppo la mia vita è così! Devo dire che nel corso del dibattito, da parte di chi ha preso la parola, emergeva coesione di intenti e voglia di fare. Bene!
Se fossi restato avrei detto che sono molto interessato anche io; da blogger scribacchiante, avrei sottolineato che la comunicazione in questo come in altri campi è fondamentale, che il nostro territorio un po' defilato sta vivendo un'occasione che non può perdere. La mia esperienza pluridecennale nella gestione di Fondi Europei nelle aree rurali, poi avrebbe suggerito di preferire l’azione dei privati, rispetto agli Enti, che pure devono fare la propria parte. Purtroppo assistiamo ad una fase nella quale un turn over assente tra il personale dipendente dalle amministrazioni, le ha private di figure professionali di livello, e questo si è ritorto sulla qualità delle progettazioni, parametro di fondamentale importanza per rendere finanziabili le proposte progettuali; inoltre i nostri politici non hanno una visione che permetta loro di individuare la strategicità di azioni quali lo sviluppo intorno alla Via Francigena. Essa, infatti, induce discorsi intorno alle tradizioni, ai saperi, all’enogastronomia locale, all’ambiente e il paesaggio, e “dulcis in fundo” alle emergenze monumentali. Il Castello di Riardo, la Torre Normanna di Roccaromana, il Teatro Tempio di Pietravairano sono già pronti per funzionare da attrattori… il Borgo di Pietramelara e le Grotte di Seiano forse richiederebbero un’attenzione maggiore, per rientrare tra essi.
Alla prossima, come si dice… Maria Guida, hai dimostrato di essere una risorsa insperata e sorprendente, per la nostra terra.

Sullo stesso tema, su questo blog:
https://scribacchiandoperme.blogspot.com/2015/09/le-vie-francigene-nel-sud-un-ponte-tra.html
https://scribacchiandoperme.blogspot.com/2022/03/le-vie-francigene-e-il-nostro-territorio.html


giovedì 7 settembre 2023

RICHIAMO TURISTICO, CONCETTO MALINTESO

Anche questa volta i toni trionfalistici appaiono fuori luogo! Si annuncia di aver apposto la segnaletica relativa al percorso della Via Francigena… va bene comunicare alla cittadinanza le cose poste in essere dall’amministrazione, ma in questo come in altri casi analoghi si è esagerato, via… per qualche tabella che doveva essere già apposta all’indomani della definizione del percorso, avvenuta nel 2019. Tale circostanza mi induce a intrattenere i miei “quattro lettori” sul turismo a Pietramelara.
E’ ormai prassi consolidata, anche in tal campo, quella di cogliere l’opportunità di un finanziamento, organizzare un evento senza sforzo di comunicazione esterna, e poi… chi s’è visto s’è visto! Mi riferisco al concerto organizzato in ambito delle iniziative finanziate tramite il P.O.C, la sera dello scorso 2 settembre (cfr. immagine di copertina); era sì una manifestazione musicale di buona qualità, ma quella che è mancata è stata la funzione di richiamo, tramite gli eventi, a visitare il nostro paese. Mi spiego: la nostra regione finanzia e incentiva tali eventi per rendere visibili anche realtà un po' defilate geograficamente come il nostro comune, in altre parole si fa leva sulla funzione di richiamo degli eventi stessi, affinché anche persone singole e gruppi possano venire a conoscenza di monumenti e bellezze ambientali che altrimenti potrebbero rimanere nell’ombra. Da uno sguardo al "parterre" del concerto, tuttavia, ben pochi erano i non pietramelaresi, in altre parole “noi ce la siamo cantata e noi ce la siamo suonata”, e mai come in tal caso la frase idiomatica appare calzante. E poi, via, è possibile che ogni forma di cultura a Pietramelara venga intesa sotto il profilo musicale?
Il turismo locale, il turismo lento, che tanto va di moda oggi, rappresenta l’ultima occasione di sviluppo in grado di creare occupazione; sembra però che tale principio poco sia entrato nella mente di chi ci amministra. Una fra tutte, le condizioni in cui versa il nostro millenario borgo, così come giustamente documentato da qualche cittadina che dimora da quelle parti, sui social. Se il borgo non viene manutenuto dal punto di vista igienico e della sicurezza, nessuno più vorrà abitarci e nessuno più lo vorrà visitare. Sono anni ormai che non si rinnova l’appuntamento di fine estate con la Sagra al Borgo ma, a parte la parentesi COVID, qualcuno si è chiesto perché un evento di forte richiamo, sia di fatto divenuto impossibile da ripetere?
Il vostro blogger scribacchiante che, a titolo di pura volontarietà, ha accompagnato innumerevoli gruppi a visitare il borgo (a detta di qualche assessore raccontando frottole e imprecisioni), purtroppo oggi si è visto costretto a non volerlo fare più, anche perché ogni volta la porzione visitabile diveniva più piccola.
Ed allora, amici dell’amministrazione, se si vuole fare richiamo turistico, e non semplicemente spendere danaro pubblico, vanno rimosse le criticità di cui sopra, anche a costo di impopolarità, quindi va stilato un efficace piano di comunicazione, in grado di creare un flusso turistico gestibile e continuativo.